SCUOLA: EMERGENZA COGNITIVA? – Giulio Meazzini (fonte: Città Nuova)

SCUOLA E TECONOLOGIAIl ministero la deve smettere di proporci corsi di informatica. Vorremmo sapere, invece, come
entrare nelle menti di questi ragazzi!». È quasi disperata la professoressa di liceo. Dopo tanti anni di insegnamento e una motivazione sempre tesa a cercare il bene dei suoi studenti, la frustrazione è grande davanti a ragazzi distratti, superficiali, altrove. È soprattutto questa l’impressione: che siano con la mente altrove. Ma dove? Sono forse i professori a non essere all’altezza? Serve una scuola diversa? Le discussioni si sprecano, alimentate dalla novità entrata nella vita delle classi: la tecnologia. Dopo l’entusiasmo iniziale, si cominciano a fare le valutazioni. Sottovoce qualcuno comincia a chiedersi se le nuove tecnologie facciano bene o male alla scuola. Cominciando dalla disposizione di tante classi: di fronte ai banchi a ferro di cavallo non c’è più la cattedra del professore, ma la Lim (Lavagna interattiva multimediale). Ma non era il rapporto allievi-professore il cuore dell’educazione?

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Scuola ed emergenza cognitiva